L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE? O RIMANE STRUMENTO, O TI RENDE SCHIAVO

17/06/2024 - Gianni Mereghetti

Carissimo direttore,
Dall'intervento di Papa Francesco al G7 una cosa risulta evidente: che l'intelligenza artificiale è uno strumento, potentissimo, capace di operazioni molto complesse, ma rimane sempre uno strumento.
Però, come ha detto il Papa, l'attuale «vigoroso avanzamento tecnologico rende l’intelligenza artificiale uno strumento affascinante e tremendo al tempo stesso ed impone una riflessione all’altezza della situazione».
Siamo davanti ad uno strumento che ci provoca tanto stupore, perché è uno strumento meraviglioso che però nelle nostre mani potrebbe diventare terribile e portare ad una nuova e opprimente schiavitù.
Tanti studenti si fanno fare i temi dall'intelligenza artificiale e così, di fronte ad insegnanti ingenui ed inesperti, ottengono buone valutazioni nello scritto di italiano, tanto che alla fine se la cavano, ma nella realtà rimangono ignoranti e non sanno esprimersi. Essi pensano di aver ingannato il potere, non hanno fatto nulla e hanno sempre avuto 8 in italiano, questa è la loro illusione. Con questo uso dell'intelligenza artificiale non hanno mai esercitato la ragione, non l'hanno mai usata per formulare giudizi, così non sono protagonisti di un giudizio sulla realtà, sono dipendenti dall'intelligenza artificiale, non sono liberi, hanno bisogno di una macchina per pensare.
Che cosa terribile! Un uomo che si priva della libertà!
Quindi, l'intelligenza artificiale rimane uno strumento se l'uomo la usa, se invece l'uomo ne dipende, è egli stesso a diventare strumento e a perdere la forza di creatività che la sua persona ha.
Che la realtà sia sempre nuova è possibile all'uomo che rimane uomo, perché solo l'uomo sa generare qualcosa di nuovo l'intelligenza artificiale non è capace di creatività, lei ha solo una grande capacità di rielaborare i dati, quindi opera sul già dato, perché ci sia una novità ci vuole l'essere umano.
E questo batte in breccia l'intelligenza artificiale, la creatività.
Per questo l'uomo, per non diventare schiavo dell'intelligenza artificiale, ha una strada semplice e stretta, che è quella della sua creatività. Bisogna difendere la creatività di cui siamo dotati e questo lo si fa cercando il senso di tutto, perché creativi si diventa scoprendo il perché di ogni cosa. Solo cercando il senso di tutto ciò che si fa e di tutto ciò che si tocca si diventa capaci di creare qualcosa di nuovo, solo così, tenendo viva la domanda del perché, si diventa sempre più esseri umani e capaci di nuove prospettive.
L'uomo è capace di domandarsi il senso delle cose e di cercarlo, e di riconoscerlo quando sente la corrispondenza al cuore.
L'intelligenza artificiale non è capace di domanda di senso, tanto meno di creatività, è e rimane uno strumento, sofisticato, ma sempre uno strumento. Farla rimanere uno strumento offre un futuro all'essere umano!