Egregio direttore,
le scrivo per sottoporre ai lettori del suo giornale una situazione che reputo grave a che riguarda in questi giorni alcuni alunni di una scuola superiore di Abbiategrasso.
Non ammessi alla classe successiva.... e non c’è posto per ripetere l'anno! Succede all'Istituto Bachelet, nella classe 3ª A del liceo delle Scienze Umane.
Come si suol dire "oltre al danno la beffa": questo è quello che mi sono trovata a pensare dopo la telefonata di venerdì mattina, 14 giugno scorso, alle 8.20, con la quale mi veniva comunicata la non ammissione di mia figlia alla classe 4ª dell'Istituto superiore in oggetto.
Ero preparata e consapevole dell'esito dell'anno scolastico, e quindi con molta serenità ho scritto una mail alla scuola per confermare la ripetizione dell'anno da parte dell’alunna. Ma dopo qualche ora, la segreteria mi avvisa della necessità di un colloquio urgente con il dirigente scolastico «per gravi problemi»! Nel frattempo mi sorge il dubbio, confrontandomi con le mamme delle altre 6 ragazze non ammesse, che il problema sia l’esubero di alunni. Decido quindi di non farmi trovare impreparata e contatto altri Istituti, qualora il motivo sia proprio quello.
Così martedì mattina mi reco a scuola per il confronto con il dirigente e indovina? Non c’è posto! La risposta data è stata: cercatevi un’altra scuola, oppure le ragazze stanno ferme un anno, oppure a settembre si vedrà...
Dopo avergli dato del poco professionale, in quanto non concepisco che un dirigente non conosca quale sia la situazione delle sue classi al 18 di giugno (mentre per lui sembrava che il problema fossero solo i nostri figli, e non il suo non essere stato in grado di gestirlo), lascio l’Istituto....
Nel frattempo mi sorge una domanda: ma i ragazzi con debiti formativi a settembre, che dovrebbero poi andare in quarta, quindi, li passeranno senza problemi? Certo, oserei dire "per forza", perché se non li superassero, nella loro scuola attuale non ci sarebbe comunque posto per loro... quindi quella dei debiti dei compagni e delle compagne delle nostre figlie è una farsa, o una barzelletta, non so: passeranno tutti anche con lacune immense e senza essere in grado poi di affrontare un programma più complicato.
Ho provveduto immediatamente a iscrivere mia figlia in un’altra scuola, idea che comunque avevo già per la testa, una scuola dove mia figlia non sarà un numero su un registro, non sarà un voto che dà modo ad alcuni docenti, per nulla empatici, di tacciarla di essere semplicemente una che non ha voglia di studiare, ma sarà una persona, con le sue fragilità e difficoltà, e troverà docenti pronti a sostenerla e a darle valore per la persona che è.
Detto questo, mi taccio, sperando che qualcuno davanti allo specchio si guardi nel profondo e si faccia un esame di coscienza, perché non è sempre colpa dei ragazzi, così è troppo comodo...
SE AI BOCCIATI È IMPEDITO DI RIPETERE L'ANNO...
20/06/2024 - A.C. (Lettera Firmata)