Che la situazione fosse di una certa gravità l’ho compreso quando la sua compagna Ramona rispondendo ad uno “spunto di riflessione” tra i tanti che eravamo soliti scambiarci, mi informò tempestivamente di quanto accaduto.
Seguirono contatti puntuali con lei, senza purtroppo più alcuna possibilità di rivederci considerata la situazione e al di là delle reciproche volontà.
Augusto fu una delle prima persone che conobbi quando mi trasferii con la famiglia ad Abbiategrasso oltre vent’anni fa. Lo andai a trovare per in una palestra di Albairate. Quattro parole a margine di un incontro con i “suoi” atleti disabili. Una scintilla che avrebbe creato crescente sintonia attraverso un costante confronto senza fronzoli su temi che riguardavano appunto persone con disabilità.
Una cena, un aperitivo, una telefonata, un’apericena, un incontro: tutto non era mai fine a sé stesso. Le idee sgorgavano, un incontro con Augusto non era mai un qualcosa che s’ha da fare e basta.
Ultimamente ci stavamo confrontando, incrociando aspetti legislativi ed esperienze maturate, sulla condizione di “vita indipendente” rapportata a varie forme di disabilità considerando anche legislazioni straniere dentro il contesto di organismi internazionali che della materia si stanno occupando e rispetto a cui siamo invitati a dare un contributo. Avevamo già avuto incontri nel merito promettendoci di approfondire sulla base di uno schema che ci eravamo costruiti. Avevamo parlato al telefono 3 giorni prima che si sentisse male, felice nel pieno di una vacanzina in luoghi bellissimi di comune conoscenza e ci eravamo promessi di vederci al suo ritorno aggiornando i ragionamenti che avevamo avviato sul tema.
Le cose sono andate diversamente.
Parlando con Filippo, vicepresidente di Superhabily, che mi ha annunciato la sua morte ho provato un senso di debolezza e di forza allo stesso tempo. Superhabily, la Pidùns – del cui progetto che tanto aveva cullato mi aveva sin dall’origine reso partecipate - perdono non solo un riferimento fondamentale ma soprattutto una persona competente, pacata e allo stesso tempo assai determinata.
Considero il percorso fatto insieme condividendo tante iniziative sul territorio - e non solo - come tanti semi che non sono stati gettati al vento. Spetterà anche a noi custodirli e soprattutto alimentarli. Con forza, ne sono certo, germoglieranno con nuova vita che chi lo ha conosciuto saprà ammirare ed apprezzare.
Ciao amico mio.
RICORDANDO L'AMICO AUGUSTO CONTI
20/06/2024 - Claudio Pirola