QUELLE PROGRESSIVE LIMITAZIONI DELLA LIBERTÀ

26/06/2024 - T.A. (lettera firmata)

Caro direttore, è davvero varia e sorprendente la qualità delle "lettere al giornale", che denota i differenti punti di vista dei lettori e alcune loro preoccupazioni, più o meno condivisibili.
L'ultimo numero della Libertà in particolare, mi offre lo spunto per alcune considerazioni al riguardo che immagino vengano spontanee a più di un lettore.
Mi chiedo per esempio come si possa dare importanza a una frase offensiva nei confronti degli elettori di centrodestra, pronunciata da un cantante durante una trasmissione televisiva e "passata come una goccia d'acqua che cade sul marmo" nello studio stesso, senza invece guardare a "gocce d'acqua" altrettanto scivolose ma ben più pesanti cadute giorni fa in parlamento. L' esagerata piovosità degli ultimi mesi ne fa peraltro un tema estremamente attuale. Mi riferisco a un episodio di aggressione ai danni di un deputato di minoranza e di un commesso, avvenuta poche settimane fa; inoltre, cosa ancor più grave, all'atteggiamento di totale indifferenza di fronte a saluti che evocano la X Mas. Maggioranza di governo zitta e compatta, come fossero comportamenti del tutto normali...
Tali episodi, insieme alle discutibili riforme che si profilano all'orizzonte (Autonomia differenziata, Premierato e Separazione delle carriere nella magistratura) dovrebbero preoccupare, se non addirittura inquietare, ogni cittadino sinceramente democratico. A meno che costui non arrivi a comprendere che c'è in gioco la nostra libertà, a vari livelli, minacciata da un progressivo aumento del potere da parte di chi già lo detiene. Il Premierato poi non esiste in alcun altro Paese al mondo; perché proprio l'Italia lo dovrebbe adottare? Si preferisce far credere all'opinione pubblica che in tal modo "sarà il popolo a decidere"; peccato che l'idea originaria riguardasse però l'elezione del Presidente della Repubblica (che invece, se passasse il Premierato, vedrebbe ridimensionati i suoi già limitati poteri, e altrettanto accadrebbe al Parlamento...) E delle progressive limitazioni della libertà, si rischia di accorgersene quando è troppo tardi (historia docet.) Negli ultimi giorni si ipotizza addirittura un'abolizione del ballottaggio (in caso di maggioranza non acquisita dopo lo scrutinio elettorale); ma dove si pretende di arrivare? 
Credo non occorra essere necessariamente di sinistra per rendersi conto quanto siano ben diverse le esigenze del nostro Paese, partendo da una situazione sociale tutt'altro che rassicurante. 
 "Dulcis in fundo" però (tra le lettere al giornale) anche espressioni di apprezzamento per Mario Draghi, della cui presenza "l'Italia e l' Europa hanno ancora bisogno" e che si auspica possa  ricoprire la carica di Presidente della Commissione Europea. Visto l'esito della "governance" europea precedente, mi sembra un auspicio decisamente condivisibile. È consolante notare che qualcuno dimostri di avere a cuore il destino dell'Europa, dopo una campagna elettorale in cui quasi tutti i leader dei vari partiti hanno anteposto le rispettive affermazioni personali ai problemi che riguardano invece il nostro continente in un momento tanto critico a livello internazionale.