Caro Direttore,
finalmente abbiamo capito che l’immunità retroattiva è una realtà surreale. Pensavo che l’immunità fosse riferita ad un “fatto presente” e non passato o retroattivo, inerente ad eventuali reati commessi da eletti e non in precedenza. Ma a quanto pare quello che dovrebbe essere il buon senso non sempre risulta da leggi e convenzioni varie. Ricordiamoci che la legge Severino, a suo tempo, fu applicata retroattivamente per far fuori Silvio Berlusconi. Ora un personaggio sprezzante delle più elementari regole del vivere comune esige che l’immunità caduta dal cielo la protegga da fatti accaduti un anno fa in un Paese straniero, comunque membro UE (dal 1 luglio prossimo l’Ungheria assumerà il semestre alla guida della UE).
Ritengo assurdo che la Salis non debba essere processata (dovrebbe avvenire in tempi brevissimi questo sì) per atti violenti (di cui non si vergogna, né si pente, anzi continua a vantarsene) compiuti prima di essere eletta, come se questo sia un suo diritto irrinunciabile.
Spero che in Ungheria ci siano menti raffinate per trovare, tra le maglie delle norme pertinenti in materia, delle leggi da applicare senza sconti a nessun titolo. Solo così mi sentirei grato e protetto da un Paese europeo che ha molto sofferto per raggiungere la democrazia. Ricordiamoci: quarantacinque anni di dura dittatura comunista… Remember Budapest '56…
A PROPOSITO DI ILARIA SALIS
01/07/2024 - Giuseppe Rischio