CALCIO, MA CHE AZZURRO SBIADITO!

03/07/2024 - T.A. (lettera firmata)

Amaro epilogo degli europei di calcio ancora in corso per la nostra nazionale, che non è andata oltre gli ottavi. A mettere la parola "fine" a improbabili sogni di primato, la sconfitta di sabato scorso ad opera di una trasformata Svizzera (che ai tempi d'oro si piegava tranquillamente con tre gol di scarto...)
Non occorreva certo essere degli indovini per prevedere un simile risultato, bastava aver seguito le prime partite in cui la superiorità della Spagna era stata schiacciante e la modesta Albania era riuscita a mettere in difficoltà i nostri beniamini, poi autori di una piccola rimonta. Ma come i successivi confronti hanno evidenziato, ci vuole ben altro per ambire alle qualificazioni successive. Tralasciando ogni facile critica al citti e senza voler alimentare polemiche, vengono spontanee alcune considerazioni oggettive. In tutte le partite giocate l'Italia si è sempre trovata in svantaggio; nell'arco di quattro gare ha collezionato la miseria di 10 tiri in porta (gli stessi che una normale squadra farebbe in una sola partita) andando a segno solo 4 volte (e mai con te punte;)
il nostro portiere si è rivelato in ogni partita il migliore degli azzurri e dobbiamo alle sue prodezze il contenimento dei passivi.
 Il match con la Croazia ci ha visti raggiungere un insperato quanto immeritato pareggio, a spese di avversari decisamente più tecnici. Tutto ciò, al netto di alcune discutibili scelte, sia sulla scelta sia sulla posizione dei giocatori in campo.
Dove pretendevamo quindi di arrivare? 
Già all'esordio la Rocha aveva impartito agli azzurri una magistrale lezione di calcio, pur segnando su autorete; stasera affronterà la Germania in quella che rappresenta una finale anticipata...
Le gare successive non hanno fatto altro che confermare la manifesta inferiorità dell'Italia, il cui organico non è evidentemente competitivo a livello internazionale.
Non a caso, dopo il precedente europeo vinto con una buona dose di fortuna, è arrivata la non qualificazione al Mondiale (per la seconda volta consecutiva) a dimostrazione che il calcio italiano è alquanto in ribasso. Volendo risollevarne le sorti, non basterà sostituire Spalletti se poi tutto il resto rimarrà intatto, a partire dalla FGIC...Dopo una gestione fallimentare, ci si aspetterebbe un atteggiamento di umiltà da parte dei protagonisti e le auspicabili dimissioni (come annunciato dal commissario tecnico dell'Olanda, in caso di sconfitta contro la Romania e come peraltro già avvenuto in circostanze analoghe, da parte di personaggi che avevano una certa dignità...)  
Più che anticipare a novembre le nomine del futuro consiglio, per la Federazione italiana gioco calcio sembrerebbe opportuno un deciso cambiamento di rotta, lasciando spazio a un rinnovamento non condizionato dalla politica. Questa sarebbe una buona premessa per migliorare il calcio in Italia, insieme a un accurato lavoro nei settori giovanili indirizzato principalmente sull'acquisizione della tecnica, di cui la nostra nazionale ahimè si è mostrata piuttosto carente.