IN RICORDO DI VINCENZO BELTRAMI

08/07/2024 - Antonella Cei

“Il canto sembra chiedere
Fiorirà ancora il melo?
Fiorirà dice la brezza
Ma noi saremo altrove”

Il 20 giugno scorso è venuto a mancare Vincenzo Beltrami, l'uomo che mia madre sposò in seconde nozze nel 1978, ma che era entrato, discretamente ma concretamente, nella nostra vita già alcuni anni prima. Era l'uomo che io e mio fratello Stefano non abbiamo mai chiamato papà anche perché nostro padre naturale è rimasto in vita fino al 1992; Vincenzo dal canto suo ci ha sempre raccomandato di non abbandonarlo mai; diceva "io sono qui per qualunque cosa, ma non cessate mai di andare a trovare vostro padre e di volergli bene, comunque siano andate le cose con la mamma"...
Noi abbiamo amato nostro padre fino al suo ultimo giorno, quando morì a 64 anni, ma nel frattempo Vincenzo ci ha continuamente dato conferma che le sue parole erano autentiche : lui c'era sempre, era lì per tutti noi, e ha sempre provveduto a noi allo stesso modo in cui lo ha fatto per il suo figlio biologico, il nostro amatissimo fratello Yuri, senza mai fare differenze...
C'è sempre stato, sempre... e ha donato in ogni momento, a noi e a nostra madre, tanto tanto Bene, lo stesso Bene che ha costantemente elargito a piene mani anche alle sue amatissime nipoti e alle sue nuore, e persino a tutti i nostri amici, molti dei quali una volta entrati in casa nostra diventavano amici di tutta la famiglia. Tutto questo con la semplicità, onestà e umiltà che lo contraddistinguevano : non aveva quasi mai la necessità di usare molte parole, lui dimostrava di voler bene con i gesti, con gli sguardi benevoli, con l'umorismo che scatenava in tutti quanti irrefrenabili risate, con la concretezza della sua disponibilità ad accogliere, ed eventualmente ad aiutare in caso di difficoltà
Semplicità onestà e umiltà che l'hanno sempre caratterizzato anche al di fuori della famiglia, ad esempio nella sfera sociale e politica, dove per tanti anni ha rivestito cariche importanti senza mai perdere di vista l'integrità, la trasparenza e il modo di fare politica che privilegia la collettività anziché l'interesse personale.
Oppure nell'ambito dell'insegnamento, presso l'ITIS di Abbiategrasso: tutti i suoi ex allievi del laboratorio di meccanica e i suoi colleghi lo ricordano per la disponibilità, la simpatia e, come ha scritto su un social un suo ex studente, l'empatia: dote essenziale per un insegnante.
Aveva la capacità di mettersi nei panni dei giovani e contemporaneamente si rendeva disponibile ad esserne stimolato, anche per questa ragione stima e rispetto erano reciproci. Per questo e molte altre cose nella nostra città, tra tutti coloro che lo conoscevano, non credo ci sia qualcuno che non l'abbia amato e stimato...
Credo lo abbia dimostrato anche il fatto che alla cerimonia funebre gli hanno reso omaggio una miriade di persone, non soltanto amici e parenti, ma anche “avversari politici” che, tra le altre cose, hanno confermato quanto fosse rispettoso in quanto amava dialogare anche con chi non la pensava allo stesso modo
Ora che lui non c'è più, il dolore è indicibile, come è indicibile il vuoto che lascia il nostro "Gigante buono" , ma siamo grati e riconoscenti del suo esserci stato e del segno indelebile che lascerà il suo passaggio su questa vita terrena.
Ciao papà Vincenzo....

Approfitto di questo scritto per ringraziare ancora una volta, anche da parte della mia famiglia, tutti coloro che si sono presi cura di lui presso il reparto NA1 dell' Istituto Golgi: dottoressa Cutaia, dottoressa Bonsignore, dottoressa Valle, dottor Cairati, dottoressa Cerasoli, tutti gli infermieri, Oss, fisioterapisti, animatori...
Ringrazio anche tutti i miei ex colleghi e le mie ex colleghe dell'Istituto che ci sono stati vicini di persona o con messaggi di affetto e tutti coloro che hanno partecipato al nostro dolore.