A TRIESTE UNA NUOVA STAGIONE DELLA CHIESA

08/07/2024 - Gianni Mereghetti

Carissimo direttore,
sono stato a Trieste alle settimane sociali della CEI, non come delegato, ma allo stand della CDO opere sociali.
Ciò che mi ha colpito è che ogni giorno sono stati incontri a caratterizzare la giornata a Trieste e ciò che più mi è rimasta impressa è la stima diffusa che vi è nei confronti di ciò che fa l’altro. Come l’incontro con i salesiani, o con due ragazze di Torino che sono qui per una loro opera e che guardano ammirate la mostra "Da solo non basto" e chiedono quando arriverà a Torino; o come l’incontro con un operatore di Città di Castello, anch'egli affascinato dalla mostra.
È un segno significativo di quello che sta succedendo alle settimane sociali, soprattutto nelle diverse piazze della città, dove sono allestiti i diversi stand delle “buone pratiche”.
Io sono colpito, commosso da tante persone che non vengono a farsi grandi di quello che fanno, ma sono curiose di scoprire quello che l’altro costruisce, vogliono riconoscerne il metodo, vogliono impararne il segreto.
Vi è qualcosa di nuovo nell’aria, una stima reciproca per quello che il Signore opera, lo stupore di fronte alla ricchezza che l’altro porta.
Non so se è un azzardo, ma mi sembra che la novità di queste settimane sociali a Trieste siano queste piazze in cui è presentata la variegata ricchezza delle opere sociali fatte dai cattolici per tutti e che in queste piazze vi sia una gara a stimare reciprocamente l’altro.
È una nuova stagione della Chiesa in Italia, la stagione in cui si costruisce insieme, ognuno una cosa propria, ma legato agli altri, ognuno grato di quello che l’altro ha da insegnare.