ABBIATEGRASSO, MAI COSÍ IN BASSO...

16/07/2024 - T.A. (lettera firmata)

Egregio direttore,
l'ultimo numero della Libertà (alle pagine 10 e 11) ospita la consueta rubrica "Lettere al giornale", nella fattispecie particolarmente densa di lamentele.
Non si tratta di reclami pretestuosi, poiché dai toni (del tutto civili) appare evidente come ai rispettivi autori delle lettere stia a cuore il bene della nostra città. Ben sette scritti (sui nove pubblicati nelle suddette pagine) mettono in evidenza scompensi e carenze che vanno dalle magagne cimiteriali (già segnalate invano) agli atti osceni presso il parchetto di via Mozart, per continuare con la "situazione disgustosa" dell'ospedale, con le stranezze viabilistiche in via Pavia, con l'inutile insediamento commerciale alla fine di via Novara (solo 5300 metri quadrati!) e con l'impatto amazzonico del verde non curato nel Quartiere Darsena; per finire, il degrado dilagante, documentato da quattro foto eloquenti.
Ora, di fronte a tale sequela di denunce, tutte decisamente condivisibili, il cittadino medio si chiede come mai dall'amministrazione di un Comune (prossimo ai trentatremila abitanti) non arrivino risposte a problemi quasi tutti riguardanti situazioni che perdurano da mesi e anni. Indubbiamente non ci potrà essere per tutti una soluzione semplice e a portata di mano, ma trascinare le cose nel lungo periodo rischia di lasciarle fossilizzare, rendendo poi più difficili i possibili rimedi.
Non si riesce a capire se esiste la volontà politica di affrontare e cercare di risolvere le varie situazioni anomale, sempre in crescendo ad Abbiategrasso; senza contare gli episodi di violenza che si verificano ormai ogni settimana, la desolante situazione del mancato ritiro dei rifiuti e la reiterata occupazione abusiva da parte dei nomadi al Quartiere Ertos e non solo...
Ne esce un quadro abbastanza preoccupante che può solo amareggiare quanti hanno a cuore il decoro della città (che corre dunque anche il rischio di diventare sempre meno appetibile dal punto di vista residenziale) e si stupiscono dell'abulia dimostrata dalla macchina comunale.
Senza voler ricorrere a ulteriori appelli per sollecitare chi di dovere, è forse il caso di ricordare il significato pregnante del termine politica, ovvero "il governo della polis" (che si dà per scontato debba essere "buono"...).
Di fronte al contesto cittadino sopra descritto, l'idea che una componente dell'attuale maggioranza abbia scelto di chiamarsi "Abbiategrasso merita", sembra una barzelletta.
Chi vive sperando...