Carissimo direttore,
il quotidiano Avvenire ha dedicato spazio e tempo per affrontare la questione dei cattolici e la cultura che considera di grande importanza per questo momento storico. Numerosi sono stati i contributi che sono stati pubblicati su Avvenire e di matrice diversa, tutti però con una stessa preoccupazione, quella di trovare ciò che può rilanciare oggi una presenza dei cattolici dentro il mondo della cultura, fino a ipotizzare una sorta di costituente che porti ad una unità nella presenza nel mondo contemporaneo.
Ciò che mi ha più colpito di questo dibattito è una sottolineatura che condivido e che sorprende in quanto novità in atto oggi.
Una volta si identificava la presenza dei cattolici come portabandiera di valori cattolici e questo era un cedimento all'ideologia dominante, oggi non vi è più questa impostazione, essere presenti è fare emergere l'umano, è dare voce alla positività della vita, è contribuire a costruire luoghi in cui ognuno possa essere se stesso.
Questo è oggi l'imprinting della presenza dei cattolici, far emergere l'umano, quindi non una contrapposizione ma un'apertura.
Ciò mi ha molto colpito, è un segno interessante della Chiesa in uscita di cui parla Papa Francesco e dice che si fa cultura in una relazione.
Così io sento che il momento, pur difficile e complicato, è favorevole a rilanciare una presenza dei cattolici che abbia il timbro nuovo richiesto dall'urgenza dei tempi, quello di toccare in ogni cosa l'umano.
I CATTOLICI NELLA CULTURA PER FAR EMERGERE L'UMANO
06/08/2024 - Gianni Mereghetti