Carissimo direttore,
il Meeting di Rimini di quest'anno ha avuto una caratteristica interessante, un po' paradossale ma positivamente provocatoria, è partito ponendo la domanda sull'essenziale, su che cosa sia essenziale nella vita, e non ha dato risposte, è finito amplificando la domanda, consegnandola ad ognuno dei partecipanti perché la faccia oggetto della sua ricerca. Questo mi ha colpito del Meeting, che ha portato tutti noi a prendere coscienza del grido del nostro cuore, che in una società in cui tutto ruota intorno al successo, alla massa di informazioni che si hanno, al denaro che si possiede e in cui anche i cristiani sono segnati da questa mentalità dominante, il cuore non si arrende e continua a gridare così che cerchiamo ciò che è essenziale, non perdendo più noi stessi dietro ai particolari. Dal Meeting di quest'anno viene così un compito, quello di affrettarsi a ricercare ciò di cui consiste la vita, ciò che ci è necessario per vivere!
Così al Meeting abbiamo potuto vedere cosa significa cercare l'essenziale nella vita in molte testimonianze, da quelle degli incontri a quelle delle mostre, ai volontari e alle tante persone liete e commosse che si incontravano nei padiglioni della fiera riminese, perchè ciò che conta è la persona, ciò di cui vive: questo è il cuore del Meeting, che tutto ruota intorno alla persona, tutto mostra che l'essenziale sta nell'esperienza della persona, è impresso nel cuore della persona, è alla persona che il Mistero si rivolge.
In questa direzione mi hanno commosso innanzitutto le persone che vivevano il Meeting curiose di scoprire qualcosa di nuovo per sè, questo mi ha aiutato a cogliere il valore che il Meeting ha per me, ciò che può dare per la mia vita.
Così certi incontri sono stati fondamentali come quello con il cardinal Pizzaballa che ha parlato del dramma della guerra parlando di sè o come quello con Rose Busingye e Sister Zeph che hanno testimoniato la loro incontenibile passione educativa o come quello in cui Valerio Montalbano e Domenico Pace, uno vittima in quanto la mafia gli ha ucciso il padre, l'altro assassino, hanno raccontato del cammino che hanno fatto per ritrovare sé; lo stesso impatto esistenziale l'ho trovato in mostre come quella che racconta la vicenda eccezionale di Franz e Franziska Jagerstatter o come quella che racconta della grande umanità che si incontra negli hospices russi o come quella che dà voce ad Enzo Piccinini o ancora come quella attualissima sui Giubilei.
Questo è stato il Meeting, un evento che mi ha coinvolto e che mi accompagna a cercare ciò che è essenziale per me!
RIPERCORRENDO IL MEETING DI RIMINI 2024
27/08/2024 - Gianni Mereghetti