Gentile direttore,
vorrei esporre alcune considerazioni che da tempo ho verificato.
Per motivi di salute sono costretta a frequentare diversi ospedali e ho rilevato uno stridente contrasto tra l’inerzia imperdonabile e le promesse non mantenute delle autorità competenti e una luce che brilla nella desolazione del nostro amato ospedale "Cantù", mai abbastanza rimpianto.
Mi riferisco ai volontari ospedalieri, sempre presenti in varie postazioni, che svolgono un servizio prezioso per orientare i pazienti nei vari reparti e laboratori.
Tutti si rivolgono a questi “ angeli custodi”, che si prendono cura della persona con competenza e gentilezza, prontezza e generosità, senza ombra di esibizionismo. Il loro aiuto non si limita infatti a fornire indicazioni, ma si prendono cura della persona, con dolcezza, ascolto, aiuto e conforto, consapevoli che spesso gli utenti dell'ospedale sono oppressi da bisogni che non si limitano a prestazioni sanitarie.
Ho provato a ringraziarli a nome di tutti, ma non si aspettano riconoscenza, per cui chiedo a lei, gentile direttore, se vuole permettermi di esprimere la mia profonda gratitudine e ammirazione a questi volontari, che con il loro impegno encomiabile promuovono la salute e la speranza del cittadino.
VOLONTARI OSPEDALIERI, UNA LUCE NELLA DESOLAZIONE
04/09/2024 - Lina Pasquali