Ernesto Galli della Loggia (il Ministro dell’Istruzione nel mio ipotetico Governo) lancia un appello per riformare una scuola con “una mentalità superficialmente indulgente, della qualità troppo spesso insufficiente degli insegnanti” e lancia un appello affinché la scuola sia in grado di creare futuri cittadini italiani che non siano “virtualmente dealfabetizzati, incapaci ad esempio di articolare per iscritto il pensiero più semplice”: come non essere d’accordo. Io vorrei proporre una riforma scolastica che cambierebbe, senz’altro in meglio, i risultati dei test invalsi nel nostro Paese.
Per prima cosa sarebbe ipocrita non parlare delle retribuzioni degli insegnanti: è assurdo che siano inferiori a quelle di un dirigente di piccola o media impresa: il lavoro di chi insegna, per il Paese, ha sempre delle ricadute molto più importanti di quelle di un medio dirigente perciò tale deve essere il livello di stipendio di chi educa i nostri ragazzi, di chi crea le basi per il futuro del nostro Paese.
Naturalmente come ogni dirigente il tempo a disposizione dell’azienda scuola sarà quello necessario ad ottenere i migliori risultati. Chiunque operi all’interno di una media azienda sa che un dirigente ben difficilmente lavora meno di cinquanta ore alla settimana, che non è pensabile che lavori meno di undici mesi all’anno e che deve costantemente tenersi aggiornato con stage anche a livello internazionale: se pure fa tutto questo qualora non raggiunga gli obiettivi gli vien chiesto, anzi, imposto di andarsene: chi ha l’onere di educare le prossime generazioni deve dimostrare di meritare gli onori che ne derivano, non è accettabile che la scuola diventi uno stipendificio per insegnanti (principalmente donne) col posto fisso assicurato: lo stipendio da dirigente (almeno 3 o 4 volte lo stipendio attuale di un insegante di scuola superiore) lo si deve meritare. Lo Stato deve dare per poter ottenere e chi ottiene deve dimostrare di meritarlo.
Sono certo che tutti coloro che sostengono che le e gli insegnati sono nella maggior parte meritevoli sarà d’accordo con la mia proposta a partire, naturalmente, dagli insegnanti che sanno di svolgere bene il loro mandato.
ALUNNI "DEALFABETIZZATI" O INSEGNANTI SOTTOPAGATI?
13/09/2024 - Roberto Bellia - Vermezzo con Zelo