Carissimo direttore,
l'altra mattina don Piero, nella catechesi parrocchiale, ha introdotto la lettura della “Spes non confundit” (Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell'Anno 2025 scritta da Papa Francesco) sottolineando l’importanza di questo momento giubilare che entra dentro la nostra storia come occasione per guardare con più intensità Gesù.
Dopo aver spiegato il valore del Giubileo, ha letto l’inizio della Bolla: «"Spes non confundit", "la speranza non delude" (come scrive Paolo nel capitolo quinto della lettera ai Romani). Nel segno della speranza l’apostolo Paolo infonde coraggio alla comunità cristiana di Roma. La speranza è anche il messaggio centrale del prossimo Giubileo, che secondo antica tradizione il Papa indice ogni venticinque anni. (...) Tutti sperano. Nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé. L’imprevedibilità del futuro, tuttavia, fa sorgere sentimenti a volte contrapposti: dalla fiducia al timore, dalla serenità allo sconforto, dalla certezza al dubbio. Incontriamo spesso persone sfiduciate, che guardano all’avvenire con scetticismo e pessimismo, come se nulla potesse offrire loro felicità. Possa il Giubileo essere per tutti occasione di rianimare la speranza. La Parola di Dio ci aiuta a trovarne le ragioni».
Così ho avvertito maggiormente la sfida del Giubileo, una sfida a condividere il bisogno di tutti gli uomini vivendo io per primo la speranza che Gesù porta nella mia vita, semplicemente accadendo. È così che Lui avvia ogni giorno il cammino della mia povera vita, accadendo in modo sempre nuovo.
LA SFIDA DEL GIUBILEO
14/11/2024 - Gianni Mereghetti