Gentilissimo direttore,
Abbiategrasso ha il problema del Pronto Soccorso notturno (ma anche diurno…), ma in generale, sarà stato il Covid, poi le guerre, girando per le strade ci si accorge, così come avviene all’interno dei rapporti condominiali, che c’è una conflittualità insopportabile. E perfino, fatto molto importante, quando si va negli ospedali, si vede che oggi il male del secolo e l’egoismo: pensare per se stessi e con indifferenza girarsi dall’altra parte di fronte al bisogno degli altri.
Ai miei tempi, quando cioè andavo ancora a scuola, al ragazzino di 14 anni che faceva qualcosa di sbagliato e di irrispettoso e irriguardoso di chi gli stava intorno (coetanei e adulti) si davano due schiaffi e la cosa finiva lì. Addirittura, come è noto, nel dopoguerra basta i maestri usavano ancora le bacchette… e non voglio assolutamente trascinarla in politica, ma c’era pure il servizio militare obbligatorio e in alternativa il servizio civile, che credo abbiano avuto, nella stragrande maggioranza dei casi, una grande utilità.
Se oggi a un ragazzino piace prendersi a botte, o tutte le sante sere far scoppiare petardi, vada a farsi un giro in un reparto oncologico di bambini e provi a mettersi al loro servizio: sono certo che certe manie gli passerebbero in fretta…
Io abito, ad Abbiategrasso, vicino a un parcheggio dove il sabato sera capita che certi personaggi si trattengano fino alle 4 del mattino parlando a voce alta e infischiandosene delle persone che dormono nelle case intorno: ma che vita è? Poi se succede qualcosa, specialmente incidenti stradali, tutti a piangere… ma i genitori li controllano questi ragazzini almeno fino al compimento dei 18 anni?Adesso non lo so. Il fatto che il Covid ci abbia chiusi tutti in casa e che alcool e fumo sono vietata ai minorenni nei posti pubblici, non può essere una scusa per darsi appuntamento in piazza e fare a botte.
Dio ha creato il mondo, ma quello che la gente tende ad “adorare” fin dalla notte dei tempi è sempre stato il dio denaro. Oggi poi tutto passa dalla “rete” dai “social”; forse sarebbe il caso di essere meno “social” e più sociali, ricordandoci che un uomo, duemila anni fa, è venuto al mondo per salvarci e pensando all’esempio di chi non solo ne ha sguito le orme, ma nel suo nome ha speso tutta la propria vita, da Madre Teresa di Calcutta, a Papa Karol Wojtyla, al beato Carlo Acutis, esempi di santità di donne e uomini del nostro tempo. È brutto vedere, in un mondo che non è “nostro”, ma dono di Dio all’umanità, che l’uomo distrugge il pianeta influenzando pesantemente e negativamente, con i suoi comportamenti, il clima e continua a mettere gli interessi delle multinazionali al di sopra di quelli della povera gente. La vita va rispettata! Ma purtroppo, come già detto, l’indifferenza è il male del secolo e la fa da padrona.
UN FRENO ALL'INDIFFERENZA CHE LA FA DA PADRONA
18/11/2024 - Marco Viviani