Carissimo direttore,
è in libreria il nuovo libro di Papa Francesco dal significativo titolo "La Speranza non delude", ma ai diversi mezzi di comunicazione non è interessata tanto la sfida della speranza lanciata dal Papa con l'Anno Giubilare, quanto quello che il Papa scrive a pag. 86 nel capitolo in cui parla dei migranti. In queste poche righe Papa Francesco afferma: «A detta di alcuni esperti, ciò che sta accadendo a Gaza ha le caratteristiche di un genocidio. Bisognerebbe indagare con attenzione per determinare se s'inquadra nella definizione tecnica formulata da giuristi e organismi internazionali».
Su queste due frasi si è scatenata una polemica mediatica di alto livello, chi scandalizzato perché il Papa parla di genocidio rispetto a ciò che sta succedendo in Palestina, chi invece soddisfatto perché il Papa dice le cose come stanno. In realtà le cose non stanno come hanno voluto farci credere giornali e televisioni, il Papa ha voluto chiedere che si verifichi se ci sia in atto un genocidio, ma non per un giudizio storiografico, bensì perché si fermi e subito questa guerra!
Giusto che il mondo della comunicazione abbia voluto mettere in evidenza il coraggio del Papa a chiamare tutti ad un giudizio su ciò che sta accadendo a Gaza, ma che ci si sia fermati a questo non è il massimo, perché il nuovo libro di Papa Francesco vuole essere uno strumento di lavoro per vivere l'Anno Giubilare nel segno della speranza.
Questo libro, come la Bolla di indizione del Giubileo, è una richiesta che Papa Francesco fa a tutti, la richiesta di accompagnarlo nel pellegrinaggio che egli vuole fare dentro questo mondo e i suoi tanti problemi portando la speranza, scoprendone la presenza e potenziandola.
Il Papa chiama tutti a essere pellegrini della speranza. Dice:" «La speranza è la nostra ancora e la nostra vela. Facciamoci portare da lei per uscire in pellegrinaggio verso la costruzione di quel mondo più fraterno che sogniamo, in cui la dignità dell'essere umano prevale su ogni divisione ed è in armonia con la madre Terra».
Qui sta il cuore del nuovo libro di Papa Francesco, la richiesta a tutti di essere pellegrini della speranza, di non farsi prendere dalla delusione di fronte al male che imperversa perché l'amore di Gesù è più forte. Su questo c'è da lavorare, nel cercare i segni della speranza che aprono ad un mondo in cui si affermi l'umano contro tutte le disumanità di oggi.
IL GIUBILEO, LA SPERANZA E LE DOMANDE DEL PAPA
21/11/2024 - Gianni Mereghetti